MUSICA & FEDE

Il canto… un linguaggio che avvicina a Dio

Piccole Pillole di musica

“Il canto che si fonda nella tradizione e che si apre al futuro incontrando nuove generazioni. La grammatica di Dio che diventa parola in musica. Il canto, preghiera al servizio della liturgia e dell’assemblea”

 

Un evento di forte emozione ha vissuto la comunità diocesana con il Convegno dal titolo “Musica e Fede” promosso dalla Corale polifonica Madonna della Libera di Melizzano, diretta dal Maestro Marco Rosiello e che ha visto la partecipazione dei relatori Gianni Proietti Modi, Maestro di coro, compositore e voce solista del coro della diocesi di Roma diretto da Mons. Marco Frisina e Paola Cecchi Soprano e voce solista del coro della diocesi di Roma diretto da Mons. Marco Frisina.

Al tavolo, presente il direttore dell’Ufficio liturgico della diocesi di Cerreto Sannita – Telese -Sant’Agata de’ Goti, don Liberato Maglione che ha aperto il convegno evidenziando, che la musica sacra, per arrivare al cuore di chi ascolta, deve essere un’esperienza di vita vissuta, partendo dalla Parola di Dio e dalla liturgia.

Non si può cantare in un coro, senza conoscere i testi e i tempi della liturgia, non si può cantare in un coro solo per sé, senza coinvolgere l’assemblea che, nel canto, diventa parte attiva della celebrazione.

Don Liberato, più volte ha sottolineato l’importanza del dialogo tra i vari cori presenti sul territorio diocesano, l’importanza del saper lavorare insieme, scambiandosi esperienze, mettendo da parte ciò che può dividere e allontanare dagli altri e anche da Dio, rischiando di mettere al centro sé stessi.

Una corale, ha ribadito don Liberato, deve mettere al centro Cristo e la sua Parola.

Nella liturgia, il canto diventa preghiera quando chi canta riesce a toccare le corde del cuore di chi ascolta, avvicinandolo a Dio. Concetti, ripresi da Gianni Proietti e Paola Cecchi, le voci storiche del coro della diocesi di Roma dirette da Mons. Marco Frisina.

Le due storiche voci, diventate ormai amiche del coro polifonico, hanno raccontato della loro esperienza da giovani cantori, di come il coro è nato nel 1983 e della bellezza di camminare insieme, fino ad oggi. “In questo camminino forte è stata l’esperienza di fede fatta”, hanno concluso.

Durante il convegno, più volte ci si è soffermati sull’importanza dei testi dei canti, che devono trovare spunto dalla Parola di Dio. Per ogni cantore l’importanza dello studio del testo per capire e conoscere ciò che si canta è indispensabile, il testo di un canto, bisogna farlo proprio; solo così un cantore può diventare attraverso, ciò che canta, un testimone della Parola e, vivendo l’esperienza corale, il canto, se fatto bene, diventa uno strumento per annunciare Cristo.

È un cammino sicuramente non facile, ma non impossibile, bisogna crederci e soprattutto lavorare con spirito di gratuità e di servizio.

Solo nel servizio umile e generoso si fugge dalla tentazione di essere al centro dell’attenzione, tanta umiltà che è alla base del vero cristiano, può portare il cuore a riempirsi di Cristo attraverso il bel canto che diventa servizio per i fratelli, aiutando le assemblee a pregare meglio.